martedì 20 maggio 2008

Dai anche tu una lezione di giornalismo a Travaglio!

Cari amici, dopo D'Avanzo, anche noi possiamo dare una lezione di giornalismo a Marco Travaglio! 

Inizio io e cito tra parentesi le mie fonti,  come richiesto dalle regole del buon giornalismo.



Travaglio è un bugiardo (fonti vicine a Geppetto)

Travaglio è un codardo (fonti vicine a Don Abbondio)

Travaglio è un peccatore (fonti vicine a Gesù)

Travaglio è un traditore (fonti vicine a Giuda)

Travaglio fa giornalismo spazzatura (fonti vicine alla giunta di Napoli)

Travaglio è un coniglio (fonti vicine a Bugs Bunny)

Travaglio è un cretino! (fonti vicine a D'Avanzo)



Attendo anche le vostre lezioni di giornalismo a Travaglio.


2 commenti:

Angelica ha detto...

Travaglio fa solo volgari insinuazioni (fonti vicine a Otello)

Anonimo ha detto...

Travaglio è l'unico giornalista che rispetta la Carta dei Doveri del Giornalista (1993), quindi non è un giornalista, poiché nessun giornalista la rispetta.
Sillogismo di Aristotele:
[affermativo]«Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è un uomo. Pertanto, Socrate è mortale».
[negativo]"Tutti giornalisti non rispettano la Carta. Travaglio rispetta la Carta. Travaglio non è un giornalista".

LA CARTA DEI DOVERI DEL GIORNALISTA
ROMA 8 LUGLIO 1993

PREMESSA
Il lavoro del giornalista si ispira ai principi della libertà d'informazione e di opinione, sanciti dalla Costituzione italiana.
´E' diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed é loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e della buona fede.
Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori.
Il rapporto di fiducia tra gli organi d'informazione e i cittadini é la base del lavoro di ogni giornalista.
Per promuovere e rendere più saldo tale rapporto i giornalisti italiani sottoscrivono la seguente Carta dei doveri.
PRINCIPI
Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.
Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al suo lavoro e compie ogni sforzo per garantire al cittadino la conoscenza ed il controllo degli atti pubblici.
La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra.
Il giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell'editore, del governo o di altri organismi dello Stato.
Il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità e il suo diritto alla riservatezza e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche.
Il giornalista corregge tempestivamente e accuratamente i suoi errori o le inesattezze, in conformità con il dovere di rettifica nei modi stabiliti dalla legge, e favorisce la possibilità di replica.
Il giornalista rispetta sempre e comunque il diritto alla presunzione d'innocenza.
Il giornalista é tenuto ad osservare il segreto professionale, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario delle sue fonti. In qualsiasi altro caso il giornalista deve dare la massima trasparenza alle fonti.
Il giornalista non può aderire ad associazioni segrete o comunque in contrasto con l'articolo 18 della Costituzione.
Il giornalista non può accettare privilegi, favori o incarichi che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità professionale.
Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell'avvenimento.
I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie.
Non deve inoltre pubblicare immagini o fotografie particolarmente raccapriccianti di soggetti coinvolti in fatti di cronaca, o comunque lesive della dignità della persona; né deve soffermarsi sui dettagli di violenza o di brutalità, a meno che non prevalgano preminenti motivi di interesse sociale.
Non deve intervenire sulla realtà per creare immagini artificiose.
Il commento e l'opinione appartengono al diritto di parola e di critica e pertanto devono essere assolutamente liberi da qualsiasi vincolo, che non sia quello posto dalla legge per l'offesa e la diffamazione delle persone.